C’è un luogo sulla costa tirrenica calabrese che sembra uscito da una visione geologica più che da un itinerario turistico. La Spiaggia della Tonnara di Palmi non è solo un litorale: è un paesaggio modellato con lentezza, dove sabbia, roccia e vegetazione convivono come se avessero stretto un patto silenzioso. Lunga quasi due chilometri, rivestita di sabbia bianca e fine, si distende ai piedi del massiccio del Sant’Elia, come se volesse prendere fiato tra mare e montagna.
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Il nome che resta, la tonnara che scompare
Il nome, “Tonnara”, evoca un passato ormai scomparso: qui, nel Novecento, si pescavano i tonni con sistemi tradizionali, di cui oggi non resta che la memoria. Nessun edificio, nessun impianto sopravvive: solo il toponimo resiste, discreto e testardo, come spesso accade nei luoghi in cui la storia si è ritirata lasciando spazio alla geografia.
Lo Scoglio dell’Ulivo: un monumento naturale
Ma basta alzare lo sguardo per ritrovare un altro segno del tempo, stavolta vivente: lo Scoglio dell’Ulivo, una formazione rocciosa che emerge dal mare con un ulivo solitario in cima. È una visione quasi surreale, che pare sfidare ogni logica botanica.
Un paesaggio da esplorare
A nord, la spiaggia si frastaglia in piccoli scogli, resti di un’antica scogliera. Il contrasto con l’apertura sabbiosa centrale è netto e affascinante. E alle spalle, il bastione del Sant’Elia domina la scena con la sua imponenza ruvida e silenziosa, offrendo uno dei punti panoramici più suggestivi della Calabria.
Visitare la Spiaggia della Tonnara significa immergersi in un paesaggio dove la natura non è solo bellezza: è racconto, struttura, memoria. Un luogo che non cerca di piacere, ma riesce comunque a incantare.